sabato 26 luglio 2025

Conversione del permesso da lavoro stagionale a subordinato: quando l’autotutela amministrativa sana il diniegoNota a TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, sentenza 13 marzo 2025, n. 90 – R.G. 261/2024

Conversione del permesso da lavoro stagionale a subordinato: quando l’autotutela amministrativa sana il diniego
Nota a TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, sentenza 13 marzo 2025, n. 90 – R.G. 261/2024

Avv. Fabio Loscerbo


Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Friuli Venezia Giulia, con la sentenza n. 90 del 13 marzo 2025, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere nel giudizio promosso contro il rigetto, da parte della Questura di Gorizia, dell’istanza di conversione del permesso di soggiorno da lavoro stagionale a subordinato.

1. Il fatto processuale

Il ricorso era stato presentato avverso il decreto questorile del 2 luglio 2024, con cui si respingeva la richiesta di conversione del permesso di soggiorno stagionale in permesso per lavoro subordinato.

Tuttavia, in data 3 ottobre 2024, la Questura ha annullato d’ufficio il provvedimento gravato, accogliendo in autotutela l’istanza di riesame e tenendo conto delle motivazioni espresse nell’ordinanza cautelare n. 78/2024 emessa dallo stesso TAR in fase cautelare.

2. La pronuncia

In udienza pubblica il 19 febbraio 2025, il Collegio ha preso atto della dichiarazione congiunta di cessazione della materia del contendere e ha emesso una sentenza ai sensi dell’art. 34, co. 5, c.p.a., compensando le spese per giusti motivi.

Si evidenzia che la sentenza non contiene statuizioni sul merito, ma prende atto dell’avvenuto accoglimento sostanziale della domanda amministrativa, a seguito del ritiro del diniego originario.

3. Osservazioni

La vicenda si inserisce nel quadro delle numerose controversie relative alla conversione del permesso di soggiorno da lavoro stagionale a subordinato, ambito in cui l’oscillante giurisprudenza e l’assenza di prassi uniformi rendono frequente il contenzioso.

In questo caso, l’Amministrazione ha adottato un comportamento conforme al principio di legalità e buon andamento, mostrando attenzione ai rilievi giurisdizionali espressi in sede cautelare. Si tratta di un esempio virtuoso di autotutela amministrativa tempestiva, che evita la prosecuzione inutile del giudizio e consente una soluzione favorevole al ricorrente senza attendere la pronuncia nel merito.

Il TAR, da parte sua, ha correttamente ritenuto di non pronunciarsi nel merito e ha disposto la compensazione delle spese, in considerazione della natura della vicenda e del comportamento collaborativo dell’Amministrazione.

4. Conclusioni

La sentenza n. 90/2025 segnala l’importanza dell’istituto dell’autotutela anche nel contesto della gestione delle pratiche di soggiorno, e dimostra come l’interlocuzione giudiziale possa favorire soluzioni amministrative rapide ed efficaci, specie laddove la legittimità del diniego risulti già compromessa da una valutazione cautelare sfavorevole all’Amministrazione.




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