Protezione speciale e diritto al soggiorno: analisi della sentenza RG 1768/2024 del Tribunale di Bologna
Il Tribunale Ordinario di Bologna, nella sentenza RG 1768/2024, ha riconosciuto il diritto di un cittadino straniero al rilascio di un permesso di soggiorno biennale per protezione speciale. Questa decisione si colloca in un contesto giuridico sempre più complesso e rilevante, che riflette l'evoluzione della disciplina in materia di protezione internazionale e complementare.
La protezione speciale e il quadro normativo di riferimento
La protezione speciale, regolata dall'articolo 19 del D.Lgs. 286/1998 (Testo Unico sull'Immigrazione), ha assunto un ruolo cruciale dopo le modifiche introdotte dal D.L. 130/2020. Questa norma estende la tutela ai casi in cui il rimpatrio di una persona potrebbe violare il diritto alla vita privata e familiare, come garantito dall'articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU).
Nel caso in esame, la domanda di protezione speciale è stata presentata nel gennaio 2023, prima dell’entrata in vigore del Decreto Cutro (D.L. 20/2023), il quale ha ristretto le condizioni di accesso alla protezione. Il Tribunale ha pertanto applicato la normativa previgente, riconoscendo il diritto del ricorrente a ottenere un permesso di soggiorno biennale rinnovabile e convertibile in motivi di lavoro.
Gli elementi decisivi della sentenza
Il ricorrente ha dimostrato un percorso di integrazione sociale e lavorativa in Italia, documentato da contratti di lavoro regolari, stabilità abitativa e legami familiari. Questi fattori, unitamente alla conoscenza della lingua italiana, hanno convinto il Tribunale della necessità di garantire la sua permanenza sul territorio nazionale.
Il Collegio ha sottolineato l'importanza del principio di proporzionalità, richiamando la giurisprudenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte di Cassazione italiana. In particolare, si è ribadito che il diritto alla vita privata e familiare comprende una rete di relazioni affettive, sociali e lavorative, che non possono essere compromesse senza una giustificazione sufficiente e ragionevole.
Implicazioni della sentenza
Questa sentenza rappresenta un importante precedente per la tutela dei diritti dei migranti, riaffermando l’obbligo delle istituzioni italiane di considerare il radicamento sociale come un elemento centrale nella valutazione delle domande di protezione speciale. L’approccio adottato dal Tribunale di Bologna si allinea a una giurisprudenza consolidata che promuove un equilibrio tra esigenze di controllo migratorio e rispetto dei diritti umani fondamentali.
Considerazioni conclusive
La sentenza RG 1768/2024 evidenzia il ruolo centrale della protezione speciale nel sistema giuridico italiano. Per i professionisti del diritto, questo caso rappresenta un punto di riferimento nella difesa dei diritti dei cittadini stranieri, soprattutto in un contesto normativo in continua evoluzione.
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Avv. Fabio Loscerbo
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