Il Tribunale ordina l’esecuzione del ricongiungimento familiare contro l’Ambasciata d’Italia in Pakistan: una vittoria per i diritti umani
Recentemente, il Tribunale Ordinario di Roma, Sezione Diritti della Persona e Immigrazione, ha emesso una sentenza di grande rilievo in materia di ricongiungimento familiare. Il caso riguardava la richiesta di un cittadino italiano che, da anni, tentava di ottenere il visto d'ingresso per la propria madre, residente in Pakistan, al fine di permettere il ricongiungimento familiare. Nonostante numerosi solleciti e la trasmissione di documentazione completa, l'Ambasciata d’Italia a Islamabad non aveva ancora fissato un appuntamento per formalizzare la domanda di visto.
La decisione del Tribunale
Il Tribunale ha accolto la domanda subordinata del ricorrente, ordinando all’Ambasciata competente di fissare, entro dieci giorni, un appuntamento per la presentazione della domanda di visto d’ingresso. La sentenza si basa sull'applicazione del d.lgs. 30/2007, che recepisce la Direttiva 2004/38/CE, garantendo ai familiari di cittadini dell'Unione Europea il diritto al soggiorno.
Argomentazioni giuridiche
Il Giudice ha sottolineato come il diritto al ricongiungimento familiare sia regolato dalla normativa comunitaria, che prevale sulle disposizioni nazionali meno favorevoli. La mancata fissazione dell’appuntamento, protrattasi per oltre due anni, è stata giudicata illegittima, costituendo una violazione del diritto fondamentale del ricorrente.
Implicazioni della sentenza
Questa pronuncia rappresenta un precedente importante, ribadendo l’obbligo delle rappresentanze diplomatiche, in questo caso l’Ambasciata d’Italia in Pakistan, di rispettare i termini di legge per il trattamento delle richieste di visto. La decisione rafforza inoltre il principio secondo cui le autorità amministrative non possono frapporre ostacoli procedurali al godimento di diritti fondamentali.
Conclusioni
La sentenza è un chiaro monito alle istituzioni: il diritto al ricongiungimento familiare deve essere garantito senza ritardi ingiustificati. Questo caso sottolinea l'importanza di un sistema giuridico che tuteli efficacemente i diritti umani, soprattutto in un ambito delicato come quello dell’immigrazione e dell'integrazione familiare.
Avv. Fabio Loscerbo
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