Titolo: La tutela dei diritti fondamentali nello Stato italiano: il riconoscimento del permesso di soggiorno per protezione speciale
La recente sentenza del Tribunale Ordinario di Bologna, Sezione Specializzata in materia di Immigrazione, ha offerto una nuova importante interpretazione sulla protezione speciale ai sensi dell'art. 19 del d.lgs. 286/98, confermando ancora una volta l'impegno dell'ordinamento italiano nella tutela dei diritti fondamentali.
Premessa: il contesto normativo
Il caso in esame verte sull'impugnazione del provvedimento con cui la Questura di Bologna aveva rigettato la domanda di rilascio del permesso di soggiorno per protezione speciale, basandosi su un parere negativo della Commissione Territoriale. Quest'ultima aveva ritenuto che il richiedente non avesse dimostrato un sufficiente radicamento sociale e lavorativo. La decisione è stata assunta in un quadro normativo recentemente modificato dal cosiddetto Decreto Cutro (D.L. 20/2023).
Il cuore della decisione: diritto alla vita privata e familiare
Il Tribunale ha accolto il ricorso, sottolineando come l'allontanamento del ricorrente costituirebbe una lesione al suo diritto fondamentale al rispetto della vita privata e familiare, garantito dall'art. 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU). La sentenza ha evidenziato che, nonostante le recenti modifiche normative, il principio di non-refoulement continua a tutelare situazioni in cui il rimpatrio dello straniero comporterebbe una violazione della sua dignità e integrità personale.
Le motivazioni del Tribunale
Tra gli elementi determinanti per il riconoscimento della protezione speciale, il Collegio ha valutato:
- Radicamento lavorativo: Il ricorrente ha dimostrato di avere un contratto di apprendistato e di percepire un reddito regolare superiore a 1.000 euro mensili.
- Autonomia abitativa: Presentazione di un contratto di locazione a uso abitativo.
- Conoscenza della lingua italiana: Elemento che dimostra l’integrazione sociale del richiedente.
La sentenza ha inoltre richiamato la giurisprudenza della Corte EDU, ribadendo l'importanza del bilanciamento tra gli interessi dello Stato e quelli dell'individuo, con particolare attenzione alla tutela della dignità umana e al rispetto della vita privata.
Un passo verso la tutela effettiva dei diritti
Questo provvedimento sottolinea l'importanza di un approccio giuridico che consideri non solo le esigenze di ordine pubblico e sicurezza, ma anche le peculiarità delle singole situazioni personali. La decisione del Tribunale di Bologna rappresenta un modello di interpretazione giuridica che si fonda sui principi costituzionali e sovranazionali di tutela dei diritti umani.
Conclusione
Il riconoscimento del permesso di soggiorno per protezione speciale in questo caso non è solo un atto dovuto in ottemperanza agli obblighi internazionali e costituzionali, ma anche una dimostrazione concreta di come il sistema giuridico italiano possa offrire una protezione effettiva e garantire il rispetto della dignità umana. Questo rappresenta un segnale importante per il futuro della giurisprudenza in materia di immigrazione.
Avv. Fabio Loscerbo
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